Nel cuore di una valle dimenticata, nasce il paese SENZA OROLOGI | Qui il tempo è scandito dal sole

Nel cuore di una valle dimenticata, nasce il paese SENZA OROLOGI | Qui il tempo è scandito dal sole

Metti via l'orologio (commons.wikimedia.org/Toni Pecoraro) - www.cosediviaggio.it

Qui si vive al ritmo della luce, immersi in mercati storici, arte futurista e il richiamo sempre vivo delle tradizioni contadine.

Non devi sempre sapere che ora è. Ci sono posti in cui l’orologio può stare sul comodino, dove i secondi non segnano scadenze ma accolgono il respiro lento delle giornate.

In alcune piazze italiane, il sole ti dice che è ora di alzarvi, mentre le stagioni parlano più di qualsiasi programma. Non è pigrizia, ma un modo per trovare l’equilibrio.

Quegli equilibri silenziosi che si creano nei gesti delicati dei mercanti, nel vociare pacato di un paese che ha scelto di andare più piano, ma senza fermarsi del tutto.

Qui non si corre, eppure succede di tutto. E se ci resti più a lungo del previsto, è solo perché scopri che l’orologio non è così necessario.

Una vita a ritmo di mercato

A soli venti chilometri da Rimini, ai piedi delle colline e dove si incontrano la pianura e gli Appennini, Morciano di Romagna è la capitale commerciale della Valle del Conca. In passato era il centro delle attività agricole e artigianali della Signoria dei Malatesta, e oggi mantiene vivo quel medesimo spirito, proiettandolo in un presente dinamico e accogliente. La sua posizione speciale e la sua lunga storia di scambio ne hanno fatto, nel corso dei secoli, un punto importante per fiere e mercati.

Il disegno delle strade e delle piazze del centro, riporta Emilia Romagna Turismo, è stato fatto con una mappa a scacchiera del primo Novecento, creando posti belli dove passeggiare. Tra gli edifici, l’arte diventa realtà con opere di artisti famosi nati qui: in piazza Umberto Boccioni, il padre del futurismo, si vede la scultura “Colpo d’ala” di Arnaldo Pomodoro, che viene anche lui da questo paese.

Morciano di Romagna panorama
A ritmo di mercato (commons.wikimedia.org/Toni Pecoraro) – www.cosediviaggio.it

Nel nome di San Gregorio

Ma è la Fiera di San Gregorio, che si fa nella seconda settimana di marzo, a raccontare davvero Morciano. Le sue radici contadine si vedono ancora nel mercato degli animali, nella mostra dei cavalli e nelle macchine agricole in esposizione. La fiera è una festa, un rito, un’opportunità economica e una manifestazione dell’identità locale. Centinaia di bancarelle affollano le vie, il luna park anima le serate e le osterie temporanee offrono i sapori autentici della Romagna.

Non è solo un evento, ma una festa che celebra l’appartenenza a un territorio che tiene vivo il legame con le proprie radici. Emilia Romagna Turismo ci tiene a sottolineare che la manifestazione attira ogni anno tantissimi visitatori da tutta la Romagna e dalle Marche. È un inno vibrante alla lentezza, alla socialità e al commercio come legame indissolubile tra la terra e la comunità.