Nel cuore del Lazio vi è un’isola che tutti chiamano PICCOLA CAPRI | Invece dei faraglioni ti becchi questa sorpresa, che sballo

La chiamano la Capri del Tirreno (pixabay.com) - www.cosediviaggio.it
Esiste un’isola laziale che evoca scenari da sogno mediterraneo: anfratti celati e spiagge straordinarie. Ecco la Capri del Tirreno.
Non è Capri, ma l’aria che si respira è la stessa: un promontorio proteso nel blu, una roccia a delineare il profilo costiero e un vento saturo di salsedine e profumi di macchia.
L’Italia è ricca di paesaggi isolani e rupestri in egual misura. Ma quando pensiamo al mare, ci sovvengono le isole maggiori o i golfi più celebri.
Qui, lontano, la luce solare danza sull’acqua accanto ai gabbiani, con il silenzio rotto dal brontolio di un peschereccio o dalla scia di una vela.
Siamo nel Lazio, ma pare un luogo a parte, un’oasi sospesa tra mito e natura intatta. Qui si cela una perla nascosta: un’isola, oggetto di narrative tanto scritte quanto cinematografiche.
Paradiso tra le acque
A circa 40 km dal Circeo, questa lingua di terra sottile, ovvero l’isola di Ponza, allungata e sinuosa come una “i” corsiva, è la più grande dell’arcipelago ponziano. Un’isola che ammalia senza bisogno di sfarzi: basta contemplarla. I suoi 25 km di coste frastagliate narrano l’origine vulcanica in ogni cala e parete di tufo e caolino. Alcuni crateri spenti sono ancora visibili, come segni indelebili che la rendono unica. Ma la vera magia si rivela in mare: grotte celate, imponenti faraglioni, secche e fondali ricchi di vita e gorgonie.
Non c’è solo la rinomata Chiaia di Luna — una perfetta mezzaluna orlata da falesie che sembrano tuffarsi nel mare con eleganza senza tempo — ma anche la scogliera di Lucia Rosa, avvolta da una leggenda tragica e romantica. Le acque sono cristalline, ma è la storia a imprimere il suo marchio: Fenici, Greci, Romani. Tutti la abitarono, lasciando tracce nelle grotte di Pilato, negli acquedotti e nelle ville sommerse. I romani la trasformarono in un porto strategico e in un rifugio lussuoso, con teatri, cisterne e dimore affacciate sul mare.
Ponza oggi e domani
Secondo dati aggiornati da Wikipedia, oggi Ponza è un comune con poco più di tremila abitanti, che d’estate crescono grazie ai turisti in arrivo da Anzio, Formia, Terracina e Napoli. La vita si snoda tra i borghi di Ponza e Le Forna, tra viuzze, terrazze, ristoranti e scorci pittoreschi. L’anima dell’isola, però, è sempre lì: tra fichi d’India, agavi, ginestre e il silenzio rotto solo dal rumore delle onde.
Più che una piccola Capri, Ponza è, per chiudere, un universo a sé, dove ogni insenatura custodisce un segreto e ogni immersione è un viaggio indietro nel tempo. Non ci sono faraglioni celebri da cartolina, ma si incontra un’altra meraviglia: la sensazione di non voler più ripartire.