Ai piedi di una montagna nascosta, nasce il borgo dei SEGRETI | Solo pochi lo conoscono

Ai piedi di una montagna nascosta, nasce il borgo dei SEGRETI | Solo pochi lo conoscono

Perla umbra (commons.wikimedia.org/Hagai Agmon-Snir) - www.cosediviaggio.it

Vicoli medievali, scorci segreti e belvedere mozzafiato: un viaggio nella parte più intima e spettacolare dell’Umbria.

Esistono luoghi dove l’orientamento sembra superfluo e dove vagabondare senza meta diventa un atto consapevole, quasi rituale.

Qui, la percezione del tempo muta, scandita dal dolce peso delle epoche sedimentate nelle pietre, nei laterizi, nei nomi delle strade e nelle finestre leggermente aperte.

Anche la luce filtra tra gli spazi, scolpisce i mattoni e segna gli angoli. È un tempo che non richiede spiegazioni, ma soltanto attenzione.

Permetteteci quindi di presentarvi un centro storico modellato dalla storia e dalla visione del tempo. Una perla umbra pullulante di bellezza.

Medioevo e modernità

Città della Pieve si svela attraverso il suo centro storico medievale, adagiato a 508 metri d’altitudine, con vista sulla Val di Chiana. La città è realizzata in laterizio, il caratteristico cotto locale che spazia dal rosa chiaro a un rosso più intenso, frutto di una tradizione artigianale ancora oggi rispettata. Non è un centro urbano casuale: nel 1250 si tracciò la forma dell’aquila che lo contraddistingue, simbolo dell’Imperatore Federico II, concepito come un predatore rivolto verso Roma.

Ogni via conserva un segno identitario: Via Manni, un tempo nota come “Via Lombardia”, ricorda le maestranze lombarde e l’origine longobarda; Via del Cocciaro e Via del Fango narrano le storie delle botteghe di ceramisti; Via delle Nottole allude ai bottai e ai loro legni pregiati. Anche i nomi più moderni, come Piazza XIX Giugno, mantengono un legame con eventi storici significativi, in questo caso la Liberazione del 1944. Alcune strade, come Via delle Pupe – oggi Via Francesco Melosio – rivelano un passato popolare ricco di allusioni.

palio dei terzieri di città della pieve
Tra medioevo e modernità (commons.wikinedia.org/Phalanx80) – www.cosediviaggio.it

Affacci sull’armonia del paesaggio

Secondo il portale ufficiale dedicato, i belvedere offrono una visione più ampia. Il Percorso del Paesaggio, articolato in otto tappe, invita a volgere lo sguardo lontano. Dalla Torre del Frontone, nota anche come Torre del Soccorso, era possibile inviare segnali luminosi a Perugia. Da via Garibaldi si apre una vista sui colli dell’Orvietano e sul Lago di Bolsena, mentre dalla chiesa di San Pietro si abbraccia l’intera Chiana Romana, distinguendo le sagome di Cetona, Montepulciano e Chiusi, con il confine storico tra Umbria e Toscana che segna il cuore della valle.

Anche i belvedere più nascosti, come quello di via del Fango e di via Case Basse, suscitano emozioni profonde. Qui si possono riconoscere le sabbie e le argille del dirupo, mentre il Monte Cetona si presenta con forme dolci e sinuose, come se – per citare Fiorenzo Canuti – si vergognasse di interrompere quell’armonia. Infine, Piazza Sandro Pertini regala una vista che armonizza i dettagli agricoli del paesaggio collinare, ricco di ulivi, con l’infinita leggerezza dei profili montani all’orizzonte.