VIETATO GIOCARE all’aperto: l’assurda multa da 50 euro mette in croce i bambini | Anche spassarsela con gli amici diventa reato

Una multa controversa! (canva.com) - www.cosediviaggio.it
I Carabinieri multano i ragazzi per giocare a pallone. Ripreso il dibattito sui divieti e i limiti nelle zone pubbliche.
Le polemiche circa le restrizioni sono comuni, specialmente se riguardano la necessità di assicurare il comfort in alcune zone e le relative concessioni di spazio.
Ogni norma si scontra con una comunità che ha mostrato capacità di adattamento in un contesto unico, ma che ora deve affrontare nuove necessità.
La ricerca di un accordo rappresenta un processo costante ed è sintomo della vitalità e della complessità delle aree urbane, specie se poco agevoli.
In questo contesto urbano, peraltro assai noto, un evento ha suscitato scalpore e discussione. Fino a che punto possono essere tollerate le restrizioni? Vediamo un po’.
L’episodio controverso
Secondo quanto riportato dalla redazione di Venezia Today, a Murano si è verificato un evento singolare che ha generato un acceso dibattito riguardo alla gestione degli spazi pubblici e alle restrizioni sulle attività ricreative. Quattordici ragazzi, la cui età è compresa tra i 12 e i 13 anni, sono stati multati dai Carabinieri per aver giocato a calcio in una zona considerata “proibita” dalle normative comunali riguardanti la sicurezza urbana della città. L’intervento delle autorità avrebbe portato all’emissione di un verbale e all’imposizione di una sanzione di 50 euro nei confronti dei genitori dei ragazzi, una decisione che ha ovviamente sollevato opinioni contrastanti.
In base al rapporto, i giovani avrebbero provocato “disturbo alla quiete pubblica per i passanti in transito”, intrattenendosi in un’area in cui le normative comunali proibiscono attività di gioco con la palla e comportamenti che possano causare rischi o fastidi. La situazione, nata da diverse denunce da parte di alcuni abitanti, si è tradotta in un verbale dopo circa un anno di accertamenti.
Una possibile soluzione
L’incidente avrebbe innescato un’accesa reazione del membro del consiglio comunale di Terra&Acqua, Marco Gasparinetti, che ha manifestato notevole scetticismo riguardo alla scelta delle autorità. “Quattordici persone in caserma, dalle Forze dell’Ordine. Scatolettisti? Borseggiatori? Spacciatori? No, parenti di ragazzini”, avrebbe dichiarato Gasparinetti, evidenziando come un semplice richiamo e una spiegazione in merito al divieto di giocare a palla avrebbero potuto risultare forse più formativi di una multa monetaria.
Secondo l’opinione pubblica, la tematica porta alla luce interrogativi più vasti riguardo alla regolazione degli spazi pubblici nei pressi di Venezia, città “unica”, e che necessita di attenzione e restrizioni specifiche per assicurare la sua abitabilità. Come si deduce dalla vicenda, la sfida di armonizzare le necessità degli abitanti con quelle dei visitatori, insieme al desiderio di fornire aree ricreative e di incontro per i giovani, rappresentano complicazioni significative che richiedono un metodo bilanciato e accorto.