Tra colline con ulivi e case in pietra questa è la PROVENZA DEL VENETO | Venezia cede il suo primato per sempre

La città di una delle tre corone (Canva) - cosediviaggio.it
Si presume che qui, proprio una delle tre corone, decise di vivere gli ultimi istanti della sua vita. Ovvero?
La Provenza è una terra che conquista i sensi, grazie al profumo della lavanda, al suono del canto delle cicale, e ai colori intensi del cielo e dei campi in fiore. Tutti in grado, infatti, di creare un’atmosfera quasi onirica.
Qui, il tempo sembra rallentare. Nei piccoli villaggi in pietra, la vita scorre tranquilla fra mercatini locali, piazze assolate, e bistrot dove gustare un bicchiere di rosé.
E dalle gole del Verdon, ai campi viola che si perdono all’orizzonte, ogni angolo della Provenza regala scorci da cartolina, perfetti per chi ama la natura, il silenzio, e i panorami che lasciano senza fiato.
Quindi, più che una meta, la Provenza è uno stato d’animo: poiché accogliente, calorosa, ed elegante (senza poi doversi sforzare troppo). Un luogo, insomma, che resta nel cuore.
Il fascino di un tempo sospeso
Fra i dolci rilievi di una regione collinare immersa nella natura, si cela un borgo dove il tempo sembra appunto essersi fermato. Le cui stradine lastricate, le case in pietra, e l’atmosfera sospesa, rievocano quella di una piccola città toscana; e l’identità del luogo, si intreccia indissolubilmente con la figura di un celebre poeta italiano, il quale scelse di trascorrere gli ultimi anni della sua vita, proprio qui. In un paesaggio composto da viti, olivi e mandorli, conservando intatto il fascino che lo sedusse nel Trecento.
Le origini del borgo, affondano in un passato remoto: che abitato sin dalla preistoria, vide insediamenti palafitticoli già nel II millennio a.C. Con reperti archeologici, toponimi, e testimonianze romane, narranti una storia antica, fatta di continuità e stratificazioni. E durante il Medioevo, il luogo acquisì un ruolo strategico, poiché protetto da castelli e feudi longobardi. Inoltre, il borgo mantenne poi la sua centralità, anche sotto la Repubblica di Venezia, arricchendosi di residenze nobiliari che, ancor oggi, raccontano il prestigio di un’epoca d’oro.

Arte, fede e memoria
Il patrimonio artistico è sorprendentemente ricco: con chiese millenarie, oratori romanici, affreschi e pale d’altare, tutti firmati da grandi artisti veneti. Sebbene il cuore spirituale del borgo, restino la casa del poeta, trasformata nei secoli in museo; e la sua tomba, ancor oggi, meta di pellegrinaggi letterari. L’acqua, sgorga da una fontana che il poeta stesso avrebbe frequentato, forse cercandovi sollievo o ispirazione. E un piccolo oratorio nelle vicinanze, da lui amato e frequentato, conserva ancora le sue suggestioni originarie.
Il borgo non è, naturalmente, solo il riflesso del passato, bensì un luogo vivo, che continua ad affascinare viaggiatori e studiosi. Grazie alla vegetazione rigogliosa, ai paesaggi silenziosi, e all’armonia architettonica, in grado infatti di evocare atmosfere che lo rendono simile a un borgo delle colline senesi o fiorentine. E invece, ci troviamo in Veneto, precisamente ad Arquà Petrarca, incastonato nei Colli Euganei. Dove natura, storia e poesia, si fondono appunto in un’unica, incantevole melodia.