Sembra di essere in CILE e invece è uno splendido borgo in SARDEGNA | Qui trovi Murales ovunque, magia allo stato puro

Un borgo della Sardegna (Canva) - cosediviaggio.it
In una delle regioni più belle d’Italia, la Sardegna, in alcuni suoi borghi troviamo un’espressione artistica straordinaria.
L’arte è una delle espressioni più antiche e profonde dell’umanità, capace di riflettere emozioni, pensieri e culture, attraverso forme diverse. Dalla pittura alla scultura, dalla musica alla danza, essendo ogni forma artistica, appunto un mezzo per comunicare e comprendere il mondo.
Sin dai tempi preistorici, l’arte ha avuto un ruolo centrale nelle società, testimoniando storia e tradizioni dei popoli. Le pitture rupestri, le antiche statue, e le architetture monumentali, non a caso son esempi di come l’arte abbia sempre accompagnato l’evoluzione umana.
Nel corso dei secoli, ha subito trasformazioni profonde, poiché influenzata dai cambiamenti culturali, politici e tecnologici. Lascandogli, ogni epoca, un segno distintivo, creando stili e movimenti artistici unici nel loro genere.
E all’attuale, l’arte continua a essere una fonte d’ispirazione e riflessione. Che attraverso le sue molteplici forme, permette di esplorare l’identità individuale e collettiva, stimolando quindi il dialogo e la creatività.
La patria del muralismo italiano
La Sardegna, terra di contrasti, sapori intensi, e colori vivaci, è considerata la patria del muralismo italiano. E Orgosolo, nel cuore della Barbagia, è la “capitale” per eccellenza di questa forma d’arte, con infatti oltre 150 murales i quali, ogni anno, attirano migliaia di turisti da tutto il mondo. Ragion per cui, le strade di Orgosolo raccontano storie di lotta, cultura e tradizione, attraverso colori e immagini che riflettono appunto l’anima della comunità sarda.
Il primo murale di Orgosolo, risale al 1969, realizzato da Dioniso, un collettivo anarchico. Successivamente, negli anni ’70, un insegnante senese e i suoi alunni contribuirono alla diffusione di questa forma d’arte, creando murales per celebrare la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo. E anche Paesi come San Sperate, Villamar e Serramanna, nel tempo hanno sviluppato una propria tradizione muralistica, affrontando tematiche sociali e culturali con uno stile unico e riconoscibile.

L’evoluzione stilistica e tematica
La tradizione muralistica sarda è comunque legata a figure come Pinuccio Sciola, e Francesco Del Casino. Negli anni ’60 e ’70, siffatti disegni riflettevano le lotte sociali e la vita dei pastori, mentre negli anni ’80, si son trasformati in rappresentazioni più decorative, della vita quotidiana. I loro stili, spaziano dall’impressionismo al realismo, con influenze derivanti dalla street art e dall’arte politica.
I murales sardi, nello specifico, son realizzati con vernici ad acqua, facili da deteriorare. Scelta che riflette, invero, l’idea che l’arte debba esser rinnovata o lasciata svanire nel tempo, secondo il sentire della comunità. Difatti, città come Carbonia, Iglesias e San Teodoro, oggi ospitano murales i quali collegano la tradizione locale, alle correnti artistiche internazionali, mantenendo così vivo il legame fra arte e identità popolare.