Se pensi di aver coraggio, vieni a tuffarti nella PORTA degli INFERI | Il lago nel cuore del vulcano non adatto ai deboli di cuore: in Italia

Se pensi di aver coraggio, vieni a tuffarti nella PORTA degli INFERI | Il lago nel cuore del vulcano non adatto ai deboli di cuore: in Italia

La Porta degli Inferi (depositphotos.com) - www.cosediviaggio.it

Qui il mito trova asilo tra vegetazione e vapori, e ciò che è reale assume il sapore di una leggenda inquietante; vi ci tuffereste dentro? 

Tutta l’Italia e una significativa parte dell’Europa sono immerse in un passato molto antico, in storie mitologiche e prospettive in cui la realtà sembra adattarsi all’immaginazione.

Si tratta di scenari che sfuggono alla classica definizione di bellezza, e che sembrano suggerire qualcosa di più profondo: un richiamo primordiale, sospeso tra luci e ombre, che risuona nelle pagine dei nostri testi di storia.

La mitologia non riguarda solo la morfologia, ma è anche una vibrazione temporale, come echi che si propagano in terra e in acqua.

In alcune aree del globo si percepisce quanto il mito continui a vivere incastonato nel paesaggio. Si avverte quasi la voglia di immergersi in esso. Ma basterà solo il coraggio?

La porta degli Inferi

Come indicato sul sito ufficiale di Al Chiaro di Luna, in un luogo remoto dei Campi Flegrei, tra la vegetazione che divide Lucrino da Cuma, si trova il Lago d’Averno, un tempo ritenuto l’ingresso agli Inferi. Racchiuso in un cratere vulcanico ormai inattivo, circondato da boschi densi e vigne rigogliose, questo specchio d’acqua scura ha sempre esercitato sui visitatori un’attrazione ambivalente. Il suo nome, derivante dall’antico greco, suggerisce una località in cui nemmeno gli uccelli osavano volare: l’atmosfera, impregnata di vapori solforosi, risultava fatale per ogni creatura alata.

Oggi, il paesaggio è cambiato, ma il lago non è adatto per fare il bagno: le sue caratteristiche vulcaniche e geotermiche lo rendono inappropriato per le abluzioni. Tuttavia, è impossibile avvicinarsi a queste rive senza rimembrare le storie che le hanno rese iconiche. Nell’Eneide di Virgilio, Enea arriva in questo luogo per attraversare i confini dell’Aldilà e incontrare suo padre Anchise. Tuttavia, anche prima di Virgilio, le tradizioni greche avevano già collegato queste acque oscure alla leggenda della battaglia tra Zeus e i Titani.

lago d'averno veduta
Non è balneabile (depositphotos.com) – www.cosediviaggio.it

I retaggi romani

Durante il periodo dell’Impero Romano, soprattutto sotto il regno di Marco Agrippa, il lago divenne un punto strategico per la Marina. Conosciuto come Portus Iulius, venne connesso a Cuma e al vicino lago di Lucrino attraverso gallerie scavate nella roccia, la maggior parte delle quali è oggi andata perduta a causa del bradisismo. Solo nel Novecento, grazie a studi aerei, è stato possibile ricostruire la pianta urbanistica di quel passato sommerso.

Oggi il Lago d’Averno ha lasciato alle spalle la sua reputazione sinistra, trasformandosi in un raro paradiso naturale, dove le leggende si mescolano con la serenità. Da postazioni apposite è possibile osservare diverse specie di uccelli, mentre i turisti passeggiano tra salici, pini e lecci, scoprendo qua e là le rovine di antichi templi.