Questo è il paese più sfortunato d’Italia | Lo chiamano BORGO MALEDETTO, ma ti benedice a tavola: streghe e cavatelli da svenire

Illustrazione di borgo maledetto (Canva FOTO) - cosediviaggio.it
Il suo soprannome dice tutto, e le storie legate a questo borgo sono davvero molto particolari. E’ un luogo da visitare!
Ci sono paesi, in Italia e altrove, che portano addosso un’etichetta scomoda. A volte per via di leggende oscure, superstizioni, storie di fantasmi o vecchi pregiudizi, che ancora oggi fanno girare al largo visitatori e investimenti.
In certi casi si parla di “paesi maledetti”, “infestati” o “sfortunati”, e la fama negativa finisce per pesare davvero sulla vita quotidiana. Le case restano vuote, i giovani se ne vanno, le attività chiudono una dopo l’altra.
Ma non è solo folklore. In molti di questi luoghi si sommano problemi reali: isolamento geografico, mancanza di servizi, economia ferma. Così, tra storie di streghe e vecchie dicerie, ci finisce dentro anche il disagio sociale.
Eppure, spesso basta poco per cambiare rotta. Alcuni di questi paesi stanno provando a riscrivere la propria narrazione: festival, turismo lento, valorizzazione del mistero. Perché a volte la chiave sta proprio nel trasformare la paura in fascino.
Dove anche il nome mette in soggezione
C’è un piccolo paese nel cuore della Lucania che, ancora oggi, viene evitato… almeno a parole. Come riportato da Allarem Viaggio, si chiama Colobraro, ma nei paesi intorno preferiscono dire “quel paese”, come se pronunciare il nome potesse davvero attirare sfortuna. Di certo, è un posto che non lascia indifferenti: arroccato a 665 metri sul Preappennino Lucano, Colobraro regala panorami spettacolari dallo Ionio fino al Massiccio del Pollino, ma è noto soprattutto per la sua fama poco rassicurante.
Questa fama nasce da un episodio curioso, o almeno così raccontano. Negli anni ’40, durante una seduta pubblica a Matera, il podestà Biagio Virgilio disse: “Se non è vero quello che dico, possa cadere il lampadario”. E pare che, poco dopo, il lampadario cadde davvero.
Tra storie e racconti
Secondo Allarem Viaggio, Colobraro è abitato da circa mille persone e, come molti piccoli centri dell’entroterra meridionale, ha vissuto lunghi periodi di isolamento e difficoltà economiche. Ma in più, qui si sono intrecciate storie di masciare, figure femminili legate alla tradizione popolare, spesso viste come guaritrici o streghe.
Una di loro, Maddalena La Rocca, fu perfino fotografata negli anni ’50 dall’antropologo Ernesto De Martino durante le sue ricerche sul tarantismo. E si racconta che anche lui, dopo alcune disavventure, abbia lasciato il paese, convinto che portasse davvero male. Eppure oggi Colobraro ha deciso di prendersi gioco della sua stessa leggenda.