Pensioni, dal 15 ottobre sono CAVOLI AMARI: la stangata fiscale non lascia prigionieri | Chi non si adegua rischia grosso

Che stangata (canva.com) - www.cosediviaggio.it
Pensioni: dal 15 ottobre nuovi cambiamenti sugli importi. Una “stangata fiscale” che non lascia indifferenti. Importi ed obbiettivi.
Attualmente, il sistema previdenziale italiano sta attraversando notevoli trasformazioni, in un periodo in cui l’amministrazione sta pianificando la manovra economica per il 2025.
Tra le misure in valutazione, emerge la modifica all’aumento automatico dell’età pensionabile previsto per il 2027. Una variazione forse complicata, che ambirebbe però ad armonizzare la sostenibilità del sistema previdenziale.
In particolare, l’innalzamento dell’età pensionabile, inizialmente applicabile a tutti, sarà riservato a coloro che avranno già raggiunto i 64 anni entro il 2027, fornendo un’opportunità ai lavoratori più giovani.
Tuttavia, queste è solo una delle decisioni che si inseriscono in un contesto di riforme che, pur tenendo presente le sfide demografiche ed economiche che il Paese deve affrontare, lasceranno non pochi strascichi.
Per i conguagli
Come riportato da Investire Oggi, a partire dal 15 ottobre l’INPS permetterà ai pensionati di richiedere un’aliquota IRPEF superiore per prevenire spiacevoli sorprese durante i conguagli fiscali. Un’iniziativa che permetterà di applicare tasse sulle pensioni più elevate rispetto a quelle calcolate secondo il normale scaglione di reddito.
All’apparenza controintuitiva, è concepita per supportare i contribuenti nell’evitare grossi debiti durante il conguaglio fiscale utilizzando il 730. Attualmente, ogni mese l’INPS calcola e trattiene le imposte dovute sulla pensione, comprese le ritenute IRPEF e le addizionali regionali e comunali, calcolate solo considerando la pensione annuale, senza tener conto di eventuali ulteriori redditi del pensionato, come affitti, rendite o altre fonti di guadagno tassabili. Tramite il modello 730 si effettua il conguaglio, considerando la somma complessiva dei redditi percepiti nell’arco dell’anno, e possono sorgere un credito o un debito nei confronti del Fisco.
Scaglioni e aliquote
Come riporta la fonte, per l’anno fiscale 2025 gli scaglioni di reddito IRPEF e le aliquote applicabili sono le seguenti: 23% fino a 28.000 euro; 35% oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro; 43% oltre 50.000 euro. La novità consiste precisamente nella possibilità di richiedere un’aliquota più elevata; in questo modo, il pensionato potrà evitare un eventuale conguaglio sfavorevole durante la dichiarazione con il 730, nel caso in cui il suo reddito complessivo reale sia superiore alla pensione. Tuttavia, giusto per fare un esempio calcolato, sono previsti fino a 440€ di taglio IRPEF per quei redditi superiori a 28.000€, una cifra decisamente importante e non necessariamente gradita.
Ciò detto, la richiesta per avere tasse sulla pensione più elevate per l’anno d’imposta 2025 potrà essere inviata all’INPS a partire dal 15 ottobre (secondo Messaggio INPS n. 2916 del 3 ottobre 2025). La presentazione dovrà avvenire esclusivamente attraverso procedura telematica, compilando la dichiarazione online all’interno della funzione “Dichiarazione per il diritto alle detrazioni d’imposta per reddito e per carichi di famiglia”, disponibile sul sito ufficiale www.inps.it.