La VERSAILLES ITALIANA: un trionfo di arte e bellezza nel cuore dell’Emilia | Altro che grandeur francese: meglio della Reggia di Caserta

La VERSAILLES ITALIANA: un trionfo di arte e bellezza nel cuore dell’Emilia | Altro che grandeur francese: meglio della Reggia di Caserta

Rivaleggia con Versailles (instagram.com_Reggia di Colorno) - www.cosediviaggio.it

La Versailles italiana: un gioiello emiliano che compete con quella di Caserta! Scopri dove si trova e perché visitarla.

Quando si parla di castelli e palazzi storici, subito si pensa alla Reggia di Caserta, uno dei più straordinari esempi di architettura barocca in Europa.

Tuttavia, in Italia non c’è solo Caserta: in Emilia sorge una struttura forse meno conosciuta ma di notevole importanza storica e artistica, definibile con graziosa metafora come una “piccola Versailles italiana”.

Questa dimora racchiude secoli di stratificazioni architettoniche e culturali, fungendo da laboratorio unico per comprendere la trasformazione delle residenze nobiliari dal Rinascimento all’Età moderna.

Con i suoi 400 spazi, numerosi cortili e un complesso sistema di giardini, rappresenta un autentico microcosmo di potere e cultura che, per grandezza e stile, può essere paragonato alle corti più prestigiose d’Europa.

Una Versailles in stile italiano

Come riportato da Immobiliare.it, la storia della Reggia di Colorno inizia nel XVI secolo, quando la contessa Barbara di Sanseverino decise di ristrutturarla. In quel periodo, gli interni si riempirono di opere di artisti come Tiziano, Correggio, Mantegna e Raffaello, dando vita a una vera e propria galleria d’arte rinascimentale.

Dopo l’esecuzione della contessa, la proprietà passò in mano ai Duchi di Parma. Ranuccio II incaricò l’architetto Ferdinando Galli da Bibbiena di realizzare un ampio progetto di restauro, mentre a metà del Settecento, Filippo di Borbone affidò a Ennemond Alexandre Petitot il compito di plasmare la reggia sullo stile di Versailles, come omaggio a sua moglie, Luisa Elisabetta. Nacque così una dimora che, per magnificenza e concezione scenografica, richiamava fortemente la suddetta residenza regale. Con Ferdinando di Borbone, la Reggia si arricchì di un oratorio, di un convento, di una biblioteca con più di 6.000 volumi e perfino di un osservatorio astronomico!

Giardini del parco
I giardini del parco (instagram.com_Reggia di Colorno) -www.cosediviaggio.it

Cambiamenti nei giardini

All’interno, la Reggia di Colorno ospita svariate meraviglie architettoniche e decorative, specchio della ricchezza delle varie epoche di reggenza e gestione della residenza. Pavimenti in marmo, serrature in bronzo, stucchi e camini in stile rococò catturano il nostro occhio fino alla Gran Sala, creata nel 1753 da Petitot. Questa stanza maestosa rappresenta il cuore della reggia, con un trionfo di simmetrie, proporzioni e vittorie architettoniche.

Il parco ha subito diverse modifiche nel corso del tempo. Le prime evidenze risalgono al 1480 con Roberto Sanseverino, mentre Francesco Farnese, utilizzando il progetto di Galli Bibiena, realizzò il “Grande Parco” onde unire in modo armonioso il design italiano con quello francese. Nel Settecento, i giardini furono ristrutturati in stile francese e, infine, Maria Luigia li rielaborò secondo l’estetica romantica inglese, trasformandoli in un paesaggio suggestivo e seducente.