INSALATA, fa davvero bene alla linea? La scoperta choc del dietista: “Può appesantire” | Ribaltati tutti i crismi della nutrizione

Cosa dice l'OMS? (pixabay.com) - www.cosediviaggio.it
Un alimento onnipresente nelle nostre tavole. Ma può appesantire, secondo gli esperti. Ecco le rivelazioni del mondo alimentare.
Nelle diverse culture del mondo, l’arte culinaria e i modi di nutrirsi sono strettamente connessi a usanze, periodi dell’anno e consuetudini quotidiane.
La stagione estiva, in particolare, stimola il desiderio di cibi dissetanti e che non generino pesantezza. Sulle tavole estive, a tal proposito, primeggia tra tutti l’insalata.
Questa pietanza, condita in svariati modi, è presente sempre, che sia pranzo o a cena, trasmettendo al corpo leggerezza e benessere.
Tuttavia, come accade con ogni componente dell’alimentazione, è lecito chiedersi quali siano le dosi ideali da assumere ogni giorno per ricavarne, appunto, il miglior benessere possibile.
Le quantità ideali
Come riporta Everyeye, secondo le raccomandazioni dell’OMS dovremmo consumare almeno 400 grammi tra frutta e verdura ogni giorno, ma solo il 63% degli italiani segue costantemente questa indicazione. Giuliano Ubezio, dietista e fondatore del Centro Italiano di Nutrizione, ha spiegato in un’intervista a La Cucina Italiana che non ci sono veri e propri divieti sulla quantità di insalata che possiamo consumare quotidianamente. Anzi, ha evidenziato come l’insalata “può essere consumata anche quotidianamente e in abbondanza, soprattutto nell’ambito di una dieta dimagrante, poiché sazia con poche calorie”. Ubezio fa anche notare che consumare la stessa pietanza a pranzo e a cena è fattibile, purché si scelgano diverse varietà e metodi di cottura.
Nello specifico, l’insalata cruda contiene più vitamine, quella cotta è più digeribile. Questo aspetto è importante per chi soffre normalmente di disturbi intestinali: “L’insalata di solito stimola la digestione, ma se si hanno problemi intestinali, alcune varietà come quelle molto fibrose, per esempio i cavoli, i cavolfiori, la verza, possono appesantire un po’ e quindi meglio cuocerle”.
La migliore alimentazione
Per seguire un’alimentazione equilibrata, non è sufficiente variare solamente l’insalata. È fondamentale abbinare ad essa proteine derivanti da formaggi, pesce, legumi, uova o carne bianca, carboidrati integrali come pane, cereali o opzioni come la quinoa, e grassi buoni provenienti da olio extravergine, semi o avocado. “In questo modo si mette in tavola un pasto completo, nutriente, saziante e ben bilanciato”, secondo il dietista.
L’importanza dell’insalata in un regime alimentare è, quindi, cruciale per la digestione e la sensazione di pienezza. “Salvo controindicazioni in caso di disturbi intestinali come colon irritabile o dissenteria”, precisa però. L’importante, evidenzia la fonte, è la moderazione; per quanto riguarda le quantità ideali, Ubezio suggerisce “circa 150 grammi a pasto è una buona porzione: può essere consumata prima delle altre portate per controllare l’appetito, oppure trasformata in piatto unico se arricchita con proteine, carboidrati e grassi buoni. È fondamentale però variare sia le tipologie di insalata sia i condimenti, evitando un eccesso di grassi aggiunti”.