In Puglia si festeggia la CAPITALE MONDIALE DELL’UVA | Qui trovi l’eccellenza assoluta, le avversarie si arrendono

Cuore pugliese (commons.wikimedia.org/Vito.dibenedettoit ) - www.cosediviaggio.it
Cuore della Puglia e sede dell’uva più dolce d’Europa, affascina con il suo villaggio storico e i tagli del suo territorio.
La Puglia offre un’esperienza coinvolgente per tutti i sensi. Qui, il cibo va oltre il semplice sostentamento o il dolce rifocillare delle mandibole.
Piuttosto diventa un’autentica manifestazione culturale, capace di narrarci storie legate alla terra, al mare e al duro lavoro dei contadini.
Dalle friselle con olio extravergine alla burrata, fino ai taralli croccanti e ai pasticciotti ripieni di crema, ogni pietanza pugliese conserva un sapere tradizionale.
Accanto ai sapori più conosciuti, però, c’è anche un frutto che simboleggia l’eccellenza di quest’area: l’uva da tavola, coltivata con sapienza, abbondanza e rispetto per l’ambiente.
La città dell’uva
Quando si parla di questo frutto dolce e aromatico, è impossibile non citare Noicattaro. Sulla base di quanto narrato dal portale ufficiale del turismo della Regione Puglia, distante appena 16 chilometri da Bari, Noicattaro si sviluppa tra le lame di San Vincenzo e Paradiso, con il suo centro storico adagiato su un pendio che si affaccia sull’Adriatico. Questo borgo, caratterizzato da vicoletti stretti, abitazioni in pietra viva, scale esterne e camini in muratura, si concentra attorno alla Collegiata di Santa Maria della Pace, edificata tra il XII e XIII secolo in stile romanico. Qua e là, il labirinto di stradine si apre in piazze piene di sorprese, con edicole votive, la torre dell’Orologio, l’arco del castello, la chiesa dell’Immacolata “dei Foresi” e la storica fontana ornamentale “delle Testuggini”.
Tuttavia, ciò che rende Noicattaro veramente speciale, oltre alla sua architettura, è il profondo legame con l’uva da tavola. Noicattaro e la vicina Rutigliano sono conosciute come la “capitale barese” di questo frutto, che grazie al clima temperato e alle tecniche agricole tramandate da generazioni, produce grappoli straordinariamente abbondanti, spesso superiori al chilo, e il tutto senza additivi né conservanti.
Emozioni oltre il gusto
Nel corso dell’anno, il borgo si anima anche con eventi di forte impatto emotivo, come le celebrazioni della Settimana Santa. In particolare, secondo la suddetta fonte, la notte del Giovedì Santo è dedicata ai “crociferi”, i penitenti vestiti di nero con il volto coperto che attraversano le strade portando una croce sulle spalle.
L’atmosfera è ulteriormente arricchita dalle “trozzue”, piccole tamburelle di legno suonate dai bambini, e dalla grande catasta di legno accesa nel sagrato della chiesa, che segna l’inizio del cammino del primo crocifero, inoltre, le torce rischiarano l’oscurità, creando un’atmosfera senza tempo. In conclusione, Noicattaro non è soltanto un centro agricolo di qualità, ma anche un luogo fatto di natura, spiritualità e tradizione.