Famosa come il TITANIC delle Marche, è una città dove si campa a lungo | Qui dell’iceberg nemmeno l’ombra

Un celebre borgo marchigiano (commons.wikimedia.org/Peter Forster) - www.cosediviaggio.it
Un piccolo borgo delle Marche è celebre per la sua caratteristica forma e per una sorprendente reputazione di longevità.
Un silenzio che avvolge dolcemente senza gravare. È l’atmosfera che si respira passeggiando per alcuni villaggi dell’Italia centrale, dove il tempo sembra essersi preso una pausa.
I passi si fanno leggeri sulle antiche pietre, le ombre degli edifici si allungano come ricordi, e l’aria conserva ancora storie da narrare.
Qui, anche le forme delle cose sembrano partecipare a un dialogo più ampio, che non ha fretta di giungere a una conclusione.
Alcuni direbbero che è come se la realtà avesse deciso di trattenere il respiro: un poco come i passeggeri del Titanic di fronte all’iceberg. E questo posto ha una sua connessione con la vicenda.
Un borgo a nave
Uno di questi luoghi è Moresco, un piccolo comune marchigiano in provincia di Fermo, con appena poco più di cinquecento abitanti. Eppure, non è affatto un paese dimenticato: chi lo osserva dall’alto o ne esplora il centro storico capisce subito il motivo per cui viene soprannominato il “Titanic delle Marche”. Non per un destino tragico, beninteso, ma per la sua inconfondibile forma ellittica che ricorda lo scafo di una nave e ha portato molti a paragonarlo simbolicamente al celebre transatlantico.
A rendere il luogo ancora più affascinante è la sua posizione: arroccato a oltre 400 metri sul livello del mare, Moresco si affaccia sulla valle dell’Aso come una prua avanzata verso l’orizzonte. Come riporta Wikipedia, la vista spazia su dolci colline e profonde valli, mentre la Torre Eptagonale, datata XII secolo e alta venticinque metri, svetta come un albero maestro. Qui si respira un’aria che sembra predisposta a favorire una lunga vita, e non è raro che molti dei suoi abitanti superino serenamente i novant’anni.

Un’origine misteriosa
Moresco ha radici antiche e avvolte nel mistero. È ancora dibattuto l’origine del suo nome: alcuni lo fanno risalire ai Mori, altri al latino “morrecine”, che si riferiva a un luogo sassoso. Ciò che è certo è che esiste da almeno mille anni e ha saputo superare guerre, regni e dominazioni senza perdere la propria identità. Riporta Wikipedia che nel 1266 divenne un possedimento stabile della città di Fermo, dalla quale dipese fino all’Unità d’Italia. Dopo una breve perdita di autonomia, nel 1910 riconquistò il titolo di comune grazie all’impegno di Arturo Vecchini.
Oggi Moresco è tutto tranne che una città fantasma. Durante l’estate, le sue torri ospitano mostre d’arte, le chiese narrano secoli di fede e cultura, e la festa del patrono San Lorenzo, ogni 10 agosto, anima la piazza triangolare che un tempo costituiva parte di una chiesa. Qui si viene non solo per godere del paesaggio, ma anche del ristoro.