Chi ci passa lo riconosce come il PAESE DEL DIAVOLO | Un fascino senza limiti di tempo, questa la vera ricchezza

Chi ci passa lo riconosce come il PAESE DEL DIAVOLO | Un fascino senza limiti di tempo, questa la vera ricchezza

Questo è conosciuto come il paese del Diavolo - Cosediviaggio.it (DepositPhoto)

Tutti coloro che ci passano lo riconoscono come il Paese del Diavolo. Ha un fascino senza tempo ed è una vera ricchezza: come funziona.

I borghi italiani sono da sempre i più apprezzati dai turisti grazie alla loro autenticità ed al fascino che caratterizza ogni angolo di queste piccole gemme. In particolare l’Emilia Romagna è una delle regioni in grado di offrire dei panorami mozzafiato in grado di legarsi con storia, cultura e tradizioni della regione.

Infatti i turisti possono passeggiare per vicoli medievali, ammirare piazze pittoresche e immergersi in atmosfere uniche che raccontano storie secolari. Molti di questi borghi sono noti per la loro architettura che conserva il patrimonio artistico e storico. E’ possibile trovare castelli, chiese e palazzi che testimoniano secoli di evoluzione.

A ogni passo si respira la storia dell’Emilia Romagna, un territorio che ha visto passare popolazioni, artisti e intellettuali che hanno lasciato tracce indelebili. Ogni borgo, con le sue caratteristiche distintive, offre al visitatore un’esperienza autentica che non può essere vissuta nelle zone più turistiche.

Ai paesaggi spettacolari si aggiunge anche la cucina, grazie a piatti celebri della tradizione nostrana come il ragù alla bolognese, i tortellini e il Parmigiano Reggiano. Oggi quindi andremo a vedere quello che è un borgo eccezionale dell’Emilia Romagna, riconosciuto da tutti come la città del Diavolo.

La città del Diavolo si trova in Emilia Romagna, è davvero unica: tutte le caratteristiche

Il Ponte Gobbo di Bobbio, noto anche come Ponte del Diavolo, è una delle costruzioni più affascinanti dell’Emilia Romagna. La sua storia è avvolta nella leggenda. Infatti l’origine risale al periodo romano, ma la struttura attuale è datata al VII secolo, quando il monaco irlandese San Colombano decise di attraversare il fiume Trebbia per diffondere la parola di Dio.

Stando alla leggenda il diavolo gli promise di costruire il ponte in una sola notte, ma in cambio avrebbe dovuto ricevere l’anima del primo essere umano che lo avesse attraversato. Il santo però ingannò il maligno facendo attraversare il ponte ad un cane malato. La scelta causò la furia del diavolo, una delle caratteristiche più distintive del ponte.

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Una vista panoramica di Bobbio, a Piacenza – Cosediviaggio.it (DepositPhoto)

Il Ponte di Bobbio, la struttura è ancora oggi unica: come è fatto

Questo ponte è famoso non solo per la sua storia affascinante, ma anche per la sua struttura architettonica unica. Con i suoi 280 metri di lunghezza e 11 arcate disuguali, il Ponte Gobbo presenta una serie di arcate che variano in altezza e larghezza, creando un percorso a saliscendi.

La particolare configurazione lo rende uno dei ponti più originali e strani in Italia, simbolo della città di Bobbio e della figura di San Colombano. La costruzione ha subito numerosi rifacimenti nel corso dei secoli, in particolare a causa delle piene del fiume Trebbia, ma ha sempre mantenuto il suo carattere distintivo.