Vietati i FAST FOOD: qui il panino “baby” ha 1.900 CALORIE | Ingrassi solo a guardarlo: un concentrato letale di grassi e colesterolo

Eccesso o normalità? (canva.com) - www.cosediviaggio.it
Un hamburger da quasi 2. 000 calorie fa discutere nel mondo del fast food: il limite è stato ormai superato.
Oggigiorno, con ritmi frenetici e morsi della fame improvvisi, i fast food emergono come soluzione comoda e immediata.
Ma al di là di una rapida soddisfazione, essi celano spesso una realtà più “corposa” – e non solo in termini di gusto.
Le dimensioni degli hamburger tendono ad aumentare, mentre le calorie rimangono “quasi” invisibili. Un semplice panino può quindi incarnare una cultura alimentare sempre più squilibrata.
E in certe situazioni, si giunge a un’esagerazione che ha poco a che vedere con l’alimentazione, e molto con la promozione commerciale.
Un “baby” mostro
In occasione del torneo di luglio, Burger King Giappone ha presentato il “Baby Body Burger“: un hamburger imponente ideato insieme alla Japan Sumo Association. Come riportato da Il Fatto Alimentare, il panino pesa circa 680 grammi e apporta ben 1. 876 calorie – quasi l’intero fabbisogno giornaliero di un adulto medio! Contiene cinque hamburger di manzo, quattro fette di formaggio, bacon, lattuga e pomodoro; una vera bomba calorica che, se da un lato cattura l’attenzione per il suo aspetto scenografico, dall’altro suscita estrema preoccupazione per il messaggio che comunica.
Il confronto con i panini disponibili nei menu italiani, come il Triple Whopper (1. 280 kcal) o il Double Big Tasty Bacon (1. 017 kcal), rivela che anche in Italia non mancano proposte ad alto contenuto energetico. Ma la vera differenza è nel prezzo: mentre in Giappone il Baby Body Burger costa circa 15 euro, in Italia le varianti più caloriche sono spesso offerte a 5 euro o meno, grazie a costanti offerte e promozioni.
L’eccesso come normalità
Il caso presentato dalla fonte fa riflettere su questa strategia dei “prezzi bassi” rende i fast food molto allettanti, soprattutto per i più giovani. Studenti e ragazzi con risorse limitate sono spinti a scegliere pasti ipercalorici, ricchi di grassi saturi, sodio e colesterolo; il rischio è quello di radicare abitudini alimentari scorrette fin dalla giovane età, con gravi conseguenze sulla salute a lungo termine: in primis obesità, diabete e problemi cardiovascolari.
Il caso del panino giapponese è un’eccezione, ma rappresenta un segnale d’allarme a livello globale; dietro l’esibizione del cibo, si nasconde una tendenza allarmante: la normalizzazione dell’eccesso. Il marketing alimentare, in questi casi, non si limita a offrire un pasto, ma può plasmare stili di vita, gusti e, in definitiva, la salute pubblica. Per contrastare questa tendenza, sulla base dei dati de Il Fatto, serve maggiore consapevolezza, ma anche una regolamentazione più severa sull’informazione nutrizionale: ad esempio, Burger King Italia non pubblica i dati calorici dei suoi prodotti sul sito web, diversamente da quanto avviene in altri Paesi europei.